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10 gennaio 2013

Ristorante Fava

Zambo e Cris, di tanto in tanto, si concedono di fare un'uscita, a pranzo o a cena, in qualche ristorante ameno dei dintorni: questa volta vogliono raccontarvi di un ameno ristorante che sta nei dintorni dei primi colli di Romagna. Inerpicato su per la valle del Senio, tra Imola e Faenza, nel ridente borgo di Casola Valsenio sta, bel bello, il ristorante Fava.
Sebbene il ristorante offra cucina tipica del primo appennino romagnolo, Zambo e Cris non sanno dirvi né bene né male del menu tradizionale di questo locale: infatti, i nostri si dirigono da quelle parti, di tanto in tanto, per gustare i prelibati menu a tema che, con cadenza annuale, sono la vera specialità di questo ristorante.
Zambo e Cris non li hanno ancora provati tutti, questi menu, ma oramai hanno accumulato una certa esperienza, almeno su alcuni di essi. Anno dopo anno, infatti, cercano di non farsi sfuggire l'appuntamento con il menu dei frutti dimenticati, in onda nei primi mesi dell'autunno, e con il menu di formaggi e pere, che riempie il mese di dicembre. Non da meno, ma quello fu una "una tantum" e da allora se n'è persa notizia, un brillante menu di-vino: proprio nel senso che ogni singola portata, dall'antipasto al dolce, erano a base di vino, bianco o rosso a seconda della bisogna. I nostri se lo sognano ancora, ma non sono riusciti più a trovarne avviso.
Zambo e Cris, che di solito non si fanno remore a fotografare cibi et similia, stavolta vi lasciano gustare le immagini originali, tratte dal sito di cui già vi hanno linkato in questo post, di alcune delle prelibatezze che colà si possono gustare.

Dal menu dei frutti dimenticati, la zuppa di castagne.

Ancora dal menu dei frutti dimenticati, la scaloppina alla melagrana.

 E per concludere il menu dei frutti dimenticati, le bomboniere di alchechengi e corbezzoli.


Dal menu di formaggi e pere, invece, il tagliere di formaggi che chiude la degustazione.


 Dal menu di san Valentino, poi, i ravioli con voglie al cacao.


A tener bordone alle squisite pietanze, un'ampia selezione di vini: Zambo e Cris, in realtà, consigliano di star sul chiloetro zero, e lasciarsi affascinare dai ricchi vini bianchi romagnoli di Leone Conti, che ben si accompagnano ai gusti morbidi che stanno in tavola.

A calare il sipario, poi, un'amplissima scelta di liquori e grappe aromatizzate, rigorosamente artigianali, e decisamente apprezzabili e, udite udite!, opportunamente a tema con il menu.

21 ottobre 2012

Di ritorno dalla Nuova Zelanda

Zambo e Crsi sono da poco rientrati da un viaggio all'altro estremo del mondo. Dove con "all'altro estremo del mondo" è da intendersi, letteralmente, "all'altro estremo del mondo". Con la scusa di un campionato del mondo di pattinaggio (nel quale peraltro il Sincro Roller, squadra in cui milita Cris, ha ottenuto un ottimo bronzo), i nostri si sono recati nientepopodimeno che ad Auckland, Nuova Zelanda. Provate un po' a prendere un mappamondo e vedere se non è proprio "all'altro estremo del mondo"!


La fauna della Nuova Zelanda (Aotearoa, "l'isola della grande nuvola bianca" nella lingua indigena) è molto variegata, e parecchio diversa da quella di, che so, Bologna, per dirne una. Famosi nel mondo sono i kiwi, piccoli uccelli a forma di frutto dal comportamento antipaticamente antisociale: è infatti molto complicato avvistarne uno. Secondi in graduatoria sono i Maori:


seppure ampiamente integrati nella società neozelandese, della quale hanno volentieri assorbito gli usi ed i costumi di stampo squisitamente anglosassone, di tanto in tanto i Maori si riuniscono a gruppetti e danno prova di una delle loro specialità. Sì, Zambo e Cris hanno assistito di persona, e da pochi metri di distanza, al canto della Haka, tradizionale danza durante la quale le donne sberleffano gli avversari, e poi i maschietti invece tentano (con buon successo, è da dirsi) di terrorizzarli.
Meno spaventose dei Maori in assetto da battaglia, meno antipatiche dei kiwi solitari, abitano le lunghe spiagge della Nuova Zelanda alcune foche:


addirittura tanto vanitose da porgere il lato migliore all'obiettivo curioso di Cris.
Alcuni punti in comune con l'emisfero boreale, in realtà esistono: Zambo e Cris sfidano chiunque (che non sia un titolato botanico marino) a distinguere questi delfini da quelli sardi...


Il vero punto di forza della Nuova Zelanda, in realtà, sono gli ampi ed incontaminati paesaggi, le enormi distese di natura vergine che si stendono in lungo ed in largo per tutta l'isola settentrionale (ché in quella meriodionale Zambo e Cris, stavolta, non sono stati).


Per molti e molti (e molti) chilometri, scorre fuori dal finestrino la brughiera, di stampo squisitamente anglosassone. Poi, nel breve volgere di poche curve, ci si trova ora nel bosco, ora al mare, ora sul prato che finisce dritto in mare. Niente male, eh?






Veniamo ora al soldo della questione: terra straniera che vai, usanze enogastronomiche forestiere che trovi. Ad esempio, uno dei più titolati ristoranti italiani che a Zambo e Cris sia mai capitato di trovare, fuor del patrio confine: Totò.


Ma non di solo maccherone vive il Maori: anzi, a ben guardare, pare che tanto il Maori, quanto l'anglosassone trapiantato, prediliga anzi i frutti del mare. Accanto a ristoranti gestiti dalle più disparate etnie asiatiche, dedite alla cottura (o meno) del pesce in vari modi, si incontrano meravigliose composizioni, all'asciutto o in zuppa, di molluschi e pesci vari: cappesante, ostriche, cozze (verdi ed enormi, da quelle parti), salmone, pesce azzurro dell'Oceano Pacifico dal nome impronunciabile, ed altre siffatte gustose amenità. Zambo e Cris (per il solo amor di scienza, sia ben chiaro) non si sono potuti esimere dal saggiare, in ogni frangente, quanto loro proposto.






Anche per gli amanti dei frutti della terra, Aotearoa riserva appetitose sorprese: assai diffuso è l'allevamento, all'aria libera, di bovini ed ovini, le cui succulente carni non hanno nulla da spartire con quelle dei nostri poveri manzi "coltivati" in stalla.


Degna di nota, a tal proposito, una ricetta che, ahinoi, Zambo e Cris non sono riusciti a carpire: trattasi di Lamb Burger, ovvero il più classico dei panini ultra-conditi con polpetta di ciccia nel mezzo. Solo che, questa volta, la ciccia nel mezzo è di agnello, il che conferisce alla pietanza un che di esotico.
Zambo e Cris ora vi salutano, e vi danno appuntamento alla prossima sortita.